ANONIMO: RIFLESSIONI SOFFERTE SU AVVENIMENTI ALQUANTO MISTERIOSI LASCIATI SENZA SPIEGAZIONI PLAUSIBILI

Giornale indipendente registrato al Tribunale di Napoli n.14 del 10/02/2014

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Anonimo: dall’osservazione diuturna degli avvenimenti recenti, seguiti con grande sofferenza, è maturato in me la convinzione che fosse stato tralasciato qualche cosa di importante, utile per arrivare ad una spiegazione plausibile di tanti avvenimenti alquanto misteriosi.

Per questo sono andato alla ricerca di un libro fotocopiato, riguardante uno studioso del sec. Scorso, certo Paul Donald MacLean, il quale avrebbe scoperto la presenza nel nostro cranio di un cervello Uno e Trino, che si sarebbe formato nell’arco dei secoli, fino a giungere al mammifero di oggi: Homo Sapiens Sapiens

Nella rilettura del testo, surrichiamato, mi sono accorto che molti episodi quasi giornalieri, trovano una collocazione nella descrizione dettagliata delle caratteristiche somatiche del cervello, e soprattutto per ciò che afferisce alla loro funzionalità durante l’esistenza terrena.

La mia attenzione si è soffermata su un possibile “Effetto domino” originatosi a partire dal momento in cui è venuto a crearsi un buco nell’ozono, di cui si sta parlando ormai da anni ed unanimemente si è pensato di ritenere responsabile di quasi tutti gli scombussolamenti climatici; rialzo della temperatura, siccità, cicloni con vertiginosissimi ed ingenti danni, diffusi in quasi tutto il pianeta terrestre, seppure a diverso grado di gravità.

Queste calamità naturali hanno richiamato un forte interesse dei vari scienziati in campo meteorologico, al punto che si è pensato fossero le conseguenze più eclatanti e probabilmente le sole più disastrose, nonché preoccupanti.

L’allarmismo oltremodo giustificato dal fatto che si pensasse fossero gli avvenimenti da monitorare, per cui si è tralasciato di prendere in esame un altro problema, che inizialmente aveva avuto un carattere piuttosto latente e specificatamente da non attenzionare. Mi riferisco al buco nell’ozono sopradetto, il quale avrebbe alterato in proporzioni più crescenti il filtraggio delle radiazioni cosmiche, le quali accumulandosi gradatamente, nell’atmosfera terrestre in un inquinamento, sempre più diffuso, e in ragione dell’Effetto domino, accennato prima, con propagazione di malattie a carattere virologico e batterico.

Per ciò stante lo sviluppo del tristemente noto Covid, che a distanza di tre anni dal suo insorgere, ancora non si può definire debellata la sua virulenza, responsabile tutt’oggi di milioni di vittime sul tutto il globo. Il più volto richiamato “Effetto domino” ha proseguito la folle corsa con la guerra (febbraio 2022), ancora in corso, nonostante che si fossero avute delle avvisaglie già dal 2014 (stante alle informazioni dei mezzi tecnologici moderni), ma non si erano ancora verificate un coacervo o insieme di concause, da cui è scaturito l’esplosione del devastante conflitto.

Tale burrascoso susseguirsi di eventi infausti, ma in particolare con il buco nell’ozono, infrangendosi questo filtro per il bloccaggio di radiazioni nocive, ne ha subito le conseguenze il nostro 3° cervello Neocortex, la cui funzionalità così minata, ha permesso il sopravvento degli altri due cervelli sempre presenti nella nostra testa, per cui hanno ricominciato a riaffiorare i nostri istinti animaleschi da secoli sopiti, soprattutto l’aggressività e la violenza.

Questo desolante scenario, solo molto sinteticamente rappresentato, sta facendo sì che in circolazione possono esserci sempre più animali o bestie (anche feroci a volte), travestiti da essere umani, almeno in apparenza, che possono mettere in atto le azioni più deplorevoli e condannabili sotto tutti profili.

Homo demens

Ad esempio: il personaggio che entra nel supermercato come un qualunque cliente possa appropriarsi furtivamente di un coltello dal primo bancone sottomano, e vibrando pericolosi fendenti, miete vittime e ferimenti di ignari malcapitati; altro giovane in possesso di armi (detenute legalmente) fa una strage tra gli alunni e professori, così per accennare qualche fatto dei giorni nostri,

ma che potrebbero aumentare a dismisura in tempi brevi a mano a mano che il cervello neocortex perde la sua piena funzionalità e da Sapiens Sapies, diventa Demens da libro di Paul MacLean) trasformando il suo processo evoluzionistico di auto-divinizzazione a quello di ri-animalizzazione.

La specie Homo non va dunque classificata sapiens ma al tempo stesso demens, e nemmeno sapiens perché demens, come ha suggerito il filosofo e sociologo francese Edgar Morin.

Con questo non si può assolutamente dormire su dieci guanciali, come si suol dire, ma bisognerebbe attuare con la massima tempestività, con tutti i mezzi di cui disponiamo per arrestare questa tragica metamorfosi.

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