Basta soldi regalati alle assicurazioni auto, strapoteri privati, truffe

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Basta soldi regalati alle assicurazioni auto, strapoteri privati, truffe. Governo e Parlamento intervengano.

Basta soldi regalati alle assicurazioni auto private. Governo e Parlamento facciano giustizia! Intervengano per porre fine a strapoteri assicurativi privati di sapore anticostituzionale a danno di automobilisti onesti e virtuosi di Napoli e del sud costretti a dirottare alla fine dell’anno l’intera “tredicesima mensilità” lavorativa o delle pensioni per pagare polizze auto più che quadruplicate, rispetto al Nord e arricchendo smodatamente le affariste assicurazioni private. E ora spunta un altro obbligo dittatoriale privato: assicurare anche e persino i veicoli fermi!

Governo e Parlamento, annullino le disposizioni legislative, che consentono alle assicurazioni private di arricchirsi, imponendo a tutti gli assicurati di Napoli e dell’Italia meridionale onesti e virtuosi, tariffe fino a quattro volte gonfiate rispetto al Nord, soltanto perché a Napoli e in parte del sud, si denuncerebbero falsi sinistri concordati fra assicurati truffaldini. Fenomeno, che se realmente esistente, sarebbe facile compito per le assicurazioni accertare ed eliminare, non assicurando più i presunti truffatori e giammai scaricare i costi sugli assicurati onesti e virtuosi con aumenti di polizze. Basta simili rappresaglie dittatoriali su maggioranze oneste, per colpe di minoranze disoneste!

Ecco le disposizioni affariste che concedono strapotere alle assicurazioni private da eliminare o riformulare a tutela legale degli assicurati onesti e virtuosi di Napoli e sud dell’Italia: Disegno legge, iptiq, CARD, l’IPTIQ EMEA P&C SA (gestione stragiudiziale del sinistro) e la “misteriosa” delega “Insoore”, ossia (WHOOSNAP S.L.).

Vediamo ora, nel merito, come le sopraddette disposizioni consentono alle assicurazioni private tali disparità di trattamento nord-sud. Da oggi un tizio qualunque, che ha già un danno alla propria auto, può, in vostra assenza, annotare la targa della vostra auto, inventarsi un sinistro, denunciarlo alla propria assicurazione chiederle e ottenere (a vostra insaputa) i soldi per riparare il danno preesistente alla propria auto. Fatto questo, l’assicurazione del miserabile truffatore, chiede e ottiene dalla vostra assicurazione i soldi da regalare al proprio assicurato truffatore per riparare il danno mai causato da voi. A questo punto la vostra assicurazione, per riavere i soldi sborsati per riparare il danno inventato all’auto del truffatore, al rinnovo della polizza vi aumenta la classe e il costo della polizza, rendendovi come si dice a Napoli: “Cornuti e mazziati!”

Per esporre meglio: questo genere di truffa è reso possibile dalla sopradetta convenzione CARD, da iptiQ (compagnia assicurativa digitale) e da un disegno di legge (Bersani e successive modifiche). Detta CARD ha sostituito il precedente sistema, denominato Convenzione Indennizzo Diretto (CID), non più attivo dal 2007. Fino al 2022, gli assicurati avevano la possibilità di sfruttare la procedura dell’indennizzo diretto solo per le polizze stipulate con compagnie aderenti alla CARD, ma un Disegno di legge parziale sulla Concorrenza, (concorrenza?) ha recentemente modificato la disciplina del risarcimento diretto, estendendolo dal 1° gennaio 2023 anche alle imprese di assicurazioni no CARD operanti in Italia.

Ne consegue che dal 1° gennaio 2023, tutte le assicurazioni possono usare la gestione stragiudiziale dei sinistri (possibilità di truffare) a beneficio di assicurazioni (aumenti dei premi) e sempre a danno di assicurati onesti e virtuosi: altra grande pacchia economica per assicurazioni e truffatori. Non a caso nascono come funghi nuove assicurazioni delegate. Questo è tutto.

Aggiungiamo dei consigli per quanti dovessero cadere nella trappola di sinistri inventati da truffatori. Il truffato, per tutelarsi, ricevuto l’avviso di sinistro mai vissuto (redatto, fra l’altro, scorrettamente con un inusitato “tu” e addirittura in WhatsApp) non dovrà assolutamente rispondere trattandosi di sicura truffa. Nel caso risponda ingenuamente, dovrà recarsi immediatamente alla propria assicurazione per disconoscere il finto sinistro e chiedere l’accesso agli atti per conoscere quale falsità abbia scritto il truffatore, e smentirlo affinché il truffato non subisca, l’aumento del cosiddetto premio e della classe di merito.

Vediamo infine, come le assicurazioni negano al truffato la richiesta di accesso agli atti. In un caso accaduto a un nostro membro di redazione, assicurato con la PRIMA, tramite l’iptiQ, questa risponde letteralmente così: “Con la presente comunichiamo che siamo stati delegati dalla Spettabile IPTIQ EMEA P&C SA alla gestione stragiudiziale del sinistro”, siccome trattasi di sinistro gestito in Convenzione d’indennizzo Diretto, non siamo in possesso della documentazione richiesta, pertanto s’invita a interloquire esclusivamente con la GENERTEL S.p.A.” (assicurazione del truffatore). GENERTEL che ha sempre negato l’accesso agli atti con un esasperante “scarica barile“, un groviglio di deleghe confusionario, incomprensibile per semplici assicurati. Un labirinto assicurativo senza uscita o querelando le due assicurazioni.

N.B. Nonostante quanto esposto sopra, GENERTEL e persino la stessa assicurazione PRIMA, continuano a chiedere (questa volta tramite la misteriosa delega Insoore) ossia WHOOSNAP SRL accertamenti peritali al fine di fare una perizia di riscontro sul veicolo del nostro membro vittima di tentata truffa. Riscontro di cosa? Di un sinistro mai avvenuto? Inesigibile! Oggi, trascorso circa un anno, egli e quant’altri truffati, non avendo ricevuto l’accesso agli atti, saranno costretti, con grande stress e perdita di tempo, a querelare le assicurazioni.

Salvatore Cuozzo Ciaravolo

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