TROPPO NAPOLETANO IN SCENA AL TEATRO AUGUSTEO FINO AL 26 FEBBRAIO

unspecified-gr-731x1024Troppo napoletano con Gidi e Ross in scena con successo al Teatro Augusteo di Napoli. Musical e regia di Gianluca Ansanelli

Ricchi e Poveri. L’eterna contraddizione fra classi sociali diverse che impregna lo storia dell’umanità viene riproposta in chiave umoristica nella trasposizione teatrale del film “Troppo napoletano”(il primo lungometraggio prodotto da Alessandro Siani e Cattleya), in scena fino a domenica 26 febbraio sul palco del Teatro Augusteo di Napoli: scritta da Gianluca Ansanelli che ne cura anche la regia

unspecified-768x512L’opera tra i protagonisti già visti al cinema vede in scena il duo comico formato da Gigi e Ross che si cimentano in monologhi d’autore e canzoni e i piccoli Giorgia Agata e Gennaro Guazzo (che dimostra uno straordinario e precoce talento scenico) mentre il resto del cast è costituito dalle new entry di Luigi Attrice, Loredana Simioli, Ester Gatta, Alessandro Bolide, Ciro Villano, Nicoletta D’Addio, Cristiano di Maio, Gennaro Di Biase, Ivan Fedele e pone in primo piano Valentina Stella eccezionale interprete delle canzoni scritte in tandem da Bruno Lanza e Siani.

Effettivamente, nel musical prodotto da Best Live si avverte l’influenza di Siani, produttore dell’omonimo film, supervisore artistico dello spettacolo e autore di alcuni brani musicali: molto piacevoli e originali le scene di Roberto Crea realizzate dai F.lli Giustiniani che, con un nutrito impianto fotografico, creano l’illusione di continui spostamenti scenici, senza muovere altro che sedie e tavolini, interessanti le coreografie di Naike Orilio e Giuseppe Farruggio, le musiche scritte da Bosnia e Gallo, come pure le grafiche a cura di Luca Auletta, la videografica e il disegno luci by Francesco Adinolfi.

index-bLa trama di “Troppo napoletano” è imperniata su una storia d’amore fra due bambini appartenenti a dei quartieri di Napoli agli antipodi per pulizia, sicurezza, ricchezza, ovvero il Rione Sanità e Posillipo: il piccolo scugnizzo Ciruzzo Iovine e la dolce posillipina Ludovica Belli faranno incontrare famiglie (particolare la figura del padre della bambina Stefano Belli impersonato da Rosario Morra, in arte Ross) e amici in un susseguirsi di battibecchi, equivoci, spaccati di vita quotidiana in cui, malgrado le notevoli differenze, si troveranno diversi punti d’incontro e l’identica passione per la terra di Partenope. La vicenda si snoda in due tempi in cui i vari interpreti danno vita a gag e siparietti in cui si sottolineano caratteristiche peculiari della tradizione partenopea e si evolve il legame affettivo dei due bambini, parallelamente all’innamoramento fra uno psicologo imbranato Tommaso Orfei (interpretato da Luigi Esposito in arte Gigi) e Debora Iovine, la mamma dello scugnizzo, che glielo porta in studio perché poco integrato nella scuola di lusso a cui l’aveva voluto iscrivere lo scomparso genitore Genny Maresca nella cui figura si riconoscono molte citazioni di personaggi del mondo neomelodico napoletano: nello sfondo, la bellezza delle terre all’ombra del Vesuvio, gli scorci panoramici, l’arte, la musica, la buona cucina che ha per vessillo pizza e ragù, la figura eterea della sirena Partenope che, come un invisibile ma percepibile fantasma, stende il languido velo dell’Amore su una magica Napoli.

Di Laura Caico

 

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