UNHCR, le emozioni ci uniscono tutti

gassmann-zaatariUNHCR: non parlare della Siria solo attraverso le sue morti, ma di raccontare anche la speranza che rappresentano per il futuro

Alessandro Gassmann, Ambasciatore UNHCR, a febbraio ha portato a termine una missione in Giordania e Libano dove ha incontrato artisti siriani rifugiati per conoscere le loro storie di esilio e resilienza.

UNHCR The Un Refugee Agency. In queste settimane ti abbiamo raccontato di Hinda, rifugiata siriana che vive sola con i suoi tre figli piccolo in una tenda nel campo di Basirma, nel nord dell’Iraq. La sua è una storia di speranza e resilienza.

UNHCR:Contact us

Proprio la speranza e la fiducia nel futuro sono importanti aspetti della missione che Alessandro Gassmann, Ambasciatore UNHCR, ha portato a termine in Giordania e Libano nel mese di febbraio 2015.

“L’Occidente spaventato può, attraverso gli artisti siriani rifugiati, tentare di comprendere cosa è successo? Attraverso la loro cultura, possiamo riuscire a superare la nostra paura?.

Siamo partiti con questa domanda. Volevamo raccontare il dramma di milioni di persone costrette alla fuga dalla guerra in Siria, attraverso un punto di vista diverso, quello della loro Arte.

A Za’atari, il campo rifugiati nel deserto giordano, abbiamo incontrato un gruppo di volontari composto da giovani artisti rifugiati che hanno deciso di contribuire, attraverso la loro arte, al benessere degli altri rifugiati.

Abbiamo ascoltato storie di resilienza, la capacità cioè di reagire in maniera positiva ai traumi ed alle avversità della vita. In molti ci hanno chiesto di non parlare della Siria solo attraverso le sue morti, ma di raccontare anche la speranza che rappresentano per il futuro.

La cultura ci rende vicini se riusciamo a capirla, perché lavora sulle emozioni e quelle uniscono tutti.

 

 

Lascio un commento