Teatro Augusteo di napoli: Belle Ripiene, in scena questa sera

Teatro Augusteo di Napoli in scena fino a stasera cucina e amore in Belle RipieneUna gustosa commedia dimagrante con quattro talentuose protagoniste come Tosca D’Aquino, Rossella Brescia, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo, nelle vesti di cuoche provette ma incasinate dai problemi familiari e relazionali tra mariti, figli e spasimanti.

La commedia di Giulia Ricciardi, scritta con Massimo Romeo Piparo che firma anche la regia, è tutta al femminile – con i costumi di Cecilia Betona, il suono di Domenico Amatucci e le luci di Daniele Ceprani – e cavalca l’onda degli show cooking tanto diffusi da debordare dagli schermi televisivi e deflagrare in manifestazioni di ogni tipo, fino a sbarcare adesso anche in palcoscenico.

 L’idea, in realtà, ha dei precedenti di assoluto rispetto giacchè il grande Eduardo amava cucinare in scena e voleva che il teatro si riempisse dei profumi di genovese e ragù: infatti, nel secondo atto di «Sabato, domenica e lunedì» si mangiavano le zite al ragù – che venivano preparate dalla sua sarta Evole – in modo che il profumo riempisse la platea e il palco, tormentando per la fame gli attori che, notoriamente, recitano digiuni e cenano dopo teatro.

 Così, per non infliggere lo stesso supplizio al pubblico, Il Sistina (la produzione di Belle Ripiene) ha escogitato il “divertissement” di far scendere le attrici in mezzo agli spettatori e distribuire a pochi fortunati, scelti a caso, un assaggio di ciò che si prepara sul palco: ma niente ingiustizie, perché al termine dello spettacolo tutti potranno gustare un buffet di primi caldi come lo “Scrigno Belle Ripiene”, a base di cime di rapa, guanciale croccante, pomodoro piennolo confit e fonduta di stracchino e sfizi rustici, approntati nel foyer.

Sposata quindi in pieno la trovata eduardiana del verosimile in scena che “coglie la verità attraverso la teatralizzazione del reale”, anche i piatti approntati dalle belle e spigliate comprimarie sono veri ed   evocano un ambiente realistico e familiare, tra pentole fornelli e disastri sentimentali bacchettati dal dietologo dell’amore. Con la consulenza enogastronomica dello Chef Fabio Toso e il patrocinio della Federazione Italiana Cuochi e Lube Cucine, si alternano profumi e specialità regionali, dagli aromi pugliesi di Ida interpretata da Rossella Brescia alla napoletanità di Tosca D’Aquino nei panni di Ada, dagli arrosti dell’Alta Padana preparati dalla cremonese Roberta Lanfranchi che impersona Leda ai fasti capitolini della romana Samuela Sardo nelle vesti di Dada.

Intrigante la trovata scenica di Teresa Caruso che ambienta la pièce in una vera cucina che ruota e cambia prospettiva e inquadramento a seconda delle situazioni, tra gli agguati a rivali in amore sedute al ristorante e critici gastronomici in incognito da individuare e blandire: il tocco ‘dimagrante’ delle chef riguarderà alla fine solo i loro uomini, ‘cibi proibiti’ da evitare con una forzata astinenza dalle relazioni amorose, tutte contraddistinte da problematiche, nevrosi, pianti e scenate furibonde.

Lo spettacolo è interessante e piacevole, con quattro protagoniste incandescenti coinvolte in una girandola di situazioni comiche: si riflette sulla modalità della vita contemporanea in cui tutto – dai problemi economici ai figli, dall’abbondanza di tentazioni allo sgretolamento della famiglia tradizionale – congiura contro una felice e stabile vita di coppia, ma si ride anche tanto per l’esilarante rapporto delle protagoniste con il cibo e con gli uomini, connubio quanto mai attuale.

Di Laura Caico

 

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