Napoli-Barcellona 2-4. che batosta al Maradona per gli azzurri

Di Francesco Grumetto

Che batosta al Maradona per gli azzurri superati nettamente dai blaugrana. Una prova incolore del Napoli che ha a parziale attenuante il fatto che, probabilmente, il Barcellona è la squadra più forte di questa Europa League. Foto: Insigne: calcio d’angolo errato e primo gol Barcellona

Comincia tutto con un inizio tremendo: in cinque minuti i padroni di casa subiscono due colpi da Ko. All’ottavo su azione nata da un calcio d’angolo di Insigne troppo corto per Zielinski che è anticipato da Aubameyang, rovesciamento di fronte e Traorè, imprendibile sulla fascia destra, lancia Jordi Alba: tiro a fil di palo e Meret battuto. Al 13° si replica: rimessa dal fondo di Ter Stegen sul trequarti napoletana, colpo di testa goffo di Rrhamani che serve un involontario assist su un piatto d’argento a Ferran Torres, tacco per Frankie De Jong, pallonetto imparabile e raddoppio catalano.

Il centrocampo del Barcellona la fa da padrone: Pedri, Busquets e De Jong non trovano resistenza e si moltiplicano le azioni pericolose in fase offensiva, dove gli ospiti sono quasi sempre in superiorità numerica.

Al 23° lancio di Insigne sull’out sinistro per Osimhen che viene atterrato da Ter Stegen:in un primo momento l’arbitro Karasaev assegna la punizione fuori area:errore topico corretto dal Var e rigore per gli azzurri che il capitano realizza con la solita freddezza alla sinistra del portiere.

Ma l’illusione di un possibile capovolgimento del risultato dura poco: la difesa del Napoli si intestardisce nel tentativo,velleitario, di uscire palla al piede dall’area ma il pressing blaugrana è asfissiante e non concede tregua ….Aubameyang  sbaglia due facili occasioni da gol proprio su palle rubate agli azzurri al 25° e al 27°. Ferran Torres spara alto al 28°.

Per organizzare un minimo di reazione basterebbe puntare sulle palle lunghe, rimesse oltre il centrocampo per sfruttare la velocità di Osimhen, ma niente, Spalletti si sgola inutilmente dalla panchina. Solo un paio di tentativi di scambio Insigne-Osimhen, fiaccati dalla tattica del fuorigioco della retroguardia catalana poi quasi nulla. E al 45° arriva la mazzata che chiude la partita: Calcio d’angolo di De Jong  per Pedri che serve l’inarrestabile Piquè stop e sinistro al volo in rete.

Nel secondo tempo Spalletti tenta la carta Politano che rileva un Demme in evidente difficoltà, mentre Mertens sostituisce Zielinski solo al 75°: troppo tardive le mosse del tecnico napoletano? Comunque al 59° il Barcellona cala il poker tra gli olè della torcida catalana presente sugli spalti del Maradona: Traorè (una spina nel fianco di Mario Rui) apre per De Jong,velo e conclusione con destro al volo di Aubameyang:da manuale!

All’82° Insigne lascia il campo tra i fischi (Petagna) preceduto dai cambi al 75°di Osimhen (Ghoulam) e Fabian Ruiz (Ounas): cambi che appaiono privi di senso tecnico e tattico:più che altro un turn-over in vista della trasferta di domenica all’Olimpico con la Lazio. La musica non cambia,il Barcellona si adegua e Xavi mette in campo al 62° Gavi (Busquets), al 75° Dembelè(Traorè), Nicon(Pedri), Luuk De Jong (Aubameyang) al 82° RiquiPuig (Ferran Torres).

Un impeto d’orgoglio del Napoli all’87°: Mario Rui pressa Ter Stegen, ne approfitta Politano che con un bel sinistro accorcia le distanze. Un incidente di percorso o l’inizio di una crisi? Domenica il Napoli è chiamato a dare una risposta sul campo, forse qualche accorgimento (Politano e Mertens dal primo minuto?) ma soprattutto più carattere servirebbe a tacitare i pessimisti e riprendere la corsa-campionato.

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