COSMIC BULLETS. NICOLA RIVELLI: NELLE MIE OPERE RACCONTO LA MIA VITA

cosmic-bullet - CopiaCosmic Bullets. Gnoscit ipsum. E come raccomandava Socrate, l’artista Nicola Rivelli – napoletano verace e quindi geneticamente intriso della filosofia partenopea – compie un viaggio all’interno di se stesso per far emergere pulsioni, idee, sentimenti ed emozioni presenti fra conscio e inconscio e riversarle nelle sue sculture, come “Cosmic Bullets”, esposte dapprima a Pechino e poi a Napoli nel Museo Archeologico Nazionale “MANN  e come “Pipppa di Artista” -mostra d’autore al Museo Filangieri di Napoli – che ha appena chiuso i battenti

nicola rivelli Dal tempio di Apollo a Delfi – sul cui frontone l’esortazione a conoscersi era incisa – alla terra di Partenope corre un invisibile ma tenace filo filosofico – al di fuori dello spazio e del tempo – una liason di affinità elettive, un comune denominatore mediterraneo che dalla contemplazione delle bellezze della natura, del sole, del mare, fa scaturire i più reconditi e riposti pensieri “che l’anima schiude novella”.

images rivChiediamo all’artista – arrivato dalla Cina dove trascorre 6 mesi all’anno nel suo atelier 798 Beijing Art Zone di Pechino, il più importante distretto di Arte Contemporanea in Cina – in procinto di realizzare un week end d’arte con una selezione delle sue opere al Circolo Savoia dal 17 al 20 febbraio e già in itinere per due nuovi vernissage sul territorio nazionale, di raccontarci il percorso creativo racchiuso nelle ultime esposizioni.

nicolarivelliMaestro qual è il motivo ispiratore della sua arte?

“Amo la filosofia e so che ogni essere racchiude in sé un intero universo inesplorato in cui si fondono esperienze contemporanee e ricordi ancestrali: la ricerca di sé, dell’Umano diverso dal Divino ma ad esso inesorabilmente collegato è la spinta promotrice del mio lavoro, in cui infondo uno stralcio del mio vissuto”.

proiettili-buoniCome si manifesta l’ispirazione?

“Nel momento stesso in cui comincio a modellare la materia sento sgorgare dalla mia mente sensazioni, ricordi, attimi di vita ed esperienze che fisso in modo indelebile nel manufatto, seguendo un percorso concettuale parallelo alla mia vita”.

Quindi le sue opere siglano momenti di vita vera?

“Certo, sono molto autobiografiche perché recano sulle loro superfici le cicatrici che la vita mi ha inflitto ma che non sono apportatrici di dolore bensì di riflessione sull’insegnamento che ne ho ricavato”.

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L’artista Nicola Rivelli

Ci può fare un esempio?

“I Cosmic Bullets sono proiettili cosmici che perforano i miei vasi così come i sentimenti che vi riverso hanno attraversato la mia vita: tradimenti, distacchi, passioni, delusioni, innamoramenti provati o subiti hanno nuova vita nell’opera che ne porta il nome, un processo costruttivo – distruttivo, un’escalation emozionale che comprende Indifferenza, Invidia, Gelosia, Cattiveria, Corruzione, Ingiustizia ma anche Giustizia, contrapponendo il Bene e il Male, l’amicizia e l’odio, Eros e Thanatos, elementi di un’eterna antitesi.”

Rivelli_Quindi lei rappresenta una fantasia cosmica?

“Sì, attraverso le metafore esprimo sia le spinte che aggregano sia quelle che disgregano, quelle che costruiscono e quelle

Listener-213x300che disfano, quelle che portano all’unione e quelle che inducono alla divisione: d’altronde la Psiche è un’entità primigenia che vive in noi dalla notte dei tempi, ricca di luci ma anche di ombre, in cui Thanatos (morte in greco) si trova ad essere il risvolto di Amore piuttosto che il suo contrario. Nelle pieghe del nostro inconscio convivono sia le pulsioni di vita che le pulsioni di morte e in questo gli antichi miti sono illuminanti perché rivelano forze profonde che altrimenti non riusciremmo a rendere visibili alla nostra coscienza.”

E’ lo stesso concept dell’ultima mostra?

“Sì, anche l’esposizione ” Pipppa di Artista ” coagula intere porzioni del mio labirinto mentale che – nelle pause di una fumata di pipa – intreccia l’ispirazione nata dall’osservazione di fenomeni artistici contemporanei come le avanguardie pop cinesi al retaggio artistico tradizionale napoletano della scuola di Vincenzo Gemito in cui ho iniziato la mia formazione e nel cui solco – pur variando forme e contenuti – continuo a riconoscermi.”

Di Laura Caico

 

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