Teatro Summarte: mostra di Diana D’Ambrosio e Franco Tirelli 1>30 aprile

1653366_1005404772842067_6359976118332192083_n (1) Teatro Summarte: in mostra opere di Diana D’Ambrosio e Franco Tirelli  dal l'uno al 30 aprile

Somma Vesuviana (NA) – Saranno Diana D’Ambrosio e Franco Tirelli i prossimi artisti protagonisti della mostra in programma alla galleria del Teatro Summarte di Somma Vesuviana dal 1 al 30 Aprile. Ingresso libero. La mostra avrà luogo il 1 aprile alle 19.00 . Direzione artistica di Teresa Capasso. I due artisti saranno impegnati in un’esposizione fatta di un gioco di rimandi con equilibrio e sinfonia visiva, che sembra addirittura dare risalto l’uno all’altra. Autoctona la loro espressione artistica, per ragioni diverse ma complementari.

Le opere di Franco Tirelli sono scene fluide di sovraesposizioni di colore e materia pittorica pura, le onde e gli squarci di colore sulle tele informali sono trasposizioni di vicende umane profondamente immanenti, di ciò che smuove e muove viscere e sentimento: passione, carne, cronaca. Un’urgenza espressiva che rimanda di volta in volta l’aspetto spirituale.
Altrettanto materica Diana D’Ambrosio, ma la fluidità lascia il posto allo studio delle forme nella sua arte. Le sue sculture cedono nella ruggine dei suoi metalli assemblati, accostati quasi sempre al tufo, materiale di cui Erri De Luca scrive: “Il tufo non è pietra. E’ la stesura di materia in fiamme, sputata fuori e raffreddata al sole. E’ sughero di terra che tiene bene la chiusura e fa respirare, va bene per sepolcro e per cantina. E’ la materia di cui è fatto il carattere del nostro luogo e dei suoi abitanti. C’è tufo nel maestrale e nello scirocco, nelle onde del mare e nelle rughe delle nostre facce. C’è tufo sulfureo nelle collere della città irritabile e incendiaria”
La mostra di questi due artisti segue il loro già consolidato rapporto di amicizia e di rispetto per il reciproco lavoro, si legge in loro un supporto ideale per il percorso dell’altro, un percorso artistico anche simbolico e catartico per la lettura che ne fa l’osservatore.
 

 



 

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