La ricetta del Casatiello napoletano

La ricetta del Casatiello Napoletano


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 Ingredienti


  • 600gr di farina
  • 1 dado di lievito di birra
  • 100 grammi di strutto (se vi piace anche di più)
  • 500 grammi di salumi misti (prosciutto cotto, salame, cicoli, provolone semipiccante, pecorino a pezzetti)
  • 7 uova
  • Parmigiano
  • Pecorino
  • Sale
  • Pepe
  • Acqua tiepida

 Preparazione


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Per prima cosa, impastare la farina con acqua tiepida (circa 300 gr.)  e lievito di birra.

Lavorare l’impasto e poi aggiungere 10 gr. di sale e una generosa spolveratina di pepe.

Quando l’impasto sarà liscio e sodo farlo lievitare bene per qualche ora coperto da un canovaccio.

Riprendere l’impasto ben lievitato (staccarne un pezzetto che servira’ alla fine per le classiche croci sulle uova) e disporlo su un tavolo leggermente infarinato,in forma rettangolare, spalmarlo di strutto, aggiungendo il misto e 4 delle uova sode tagliate a spicchi, spolverare di parmigiano e pecorino.

arrotolare bene e disporre in un “ruoto” a forma di ciambella precedentemente unto di strutto e leggermente infarinato.

Dopo aver livellato bene la ciambella prendere le tre uova rimaste, crude(diventeranno sode  durante la cottura) ben lavate e disporle sulla stessa, ben distanziate .Sopra ognuna con un poco di pasta avanzata fare la classica chiusura a croce .

Laciare lievitare al caldo lontano da correnti fino a quando risultera’ ben gonfio. Infornare in forno già caldo a 180 fino a quando risulterà ben dorato.

La durata della cottura puà variare in base al forno , ma la prova con uno stuzzicadenti aiuterà a capire la giusta cottura.

Sfornare e lasciare riposare.

Sapevate che…


la parola “casatiello” deriva dal latino “caseus”  che vuol dire formaggio; successivamente ripreso anche nel dialetto napoletano  “caso” con lo stesso significato. Quindi se l’etimologia non inganna è probabile che il termine derivi proprio dal fatto che venga utilizzato formaggio nell’impasto della ricetta salata originale.

Uno dei protagonisti della tradizione pasquale gastronomica partenopea. Bello da vedersi, ma ancor più buono da mangiare; non può mancare sulle nostre tavole . Anche qui le ricette del casatiello, si tramandano in famiglia e in ogni famiglia che si rispetti ci sono  varianti di questo piccolo grande  capolavoro., pur conservano gli ingredienti tipici della ricetta base.

Secondo le molte fonti, il casatiello nasce come piatto salato a base di pasta di pane arricchita di strutto , poi nell’entroterra sembra  sia stato modificato e arricchito con l’impiego di salumi. Esiste pero’ anche una versione dolce che ha sempre alimentato il dubbio  su quale delle due antichissime creazioni sia nata per prima.

Ancora bisogna ricordare che accanto al casatiello ,uguale onore, spetta al tortano. La differenza non è nell’impasto che è totalmente uguale ma nella disposizione delle uova . Nel tortano sono poste sgusciate , a spicchi ed esclusivamente all’interno, nel casatiello sono all’interno ma anche crude sulla sommita’ del rustico, parzialmente sporgenti, quindi visibili ingabbiate con due striscioline di pasta disposte rigorosamente a croce .Infatti la decorazione e la forma del casatiello sono dense di simboli religiosi.

La forma ad anello sta ad indicare continuita’ rapporto tra morte e nascita,tra  la fine e l’inizio, come le stesse croci di pasta disposte sulle uova ricordano il simbolo della croce stessa; anche le uova rappresentano il simbolo del seme primordiale dal quale nasce il mondo, totalita’ racchiusa in un guscio che ne indica la Creazione prefigurata sin dall”inizio.

Si narra infatti che i Cristiani paragonavano Gesù che risorge dal sepolcro al pulcino che esce dal guscio. E ancor di più ricordando che la base del casatiello è la pasta di pane. Già, il pane, cibo simbolo per eccellenza , simbolo di Cristo nell’ostia consacrata, messaggio delicato ed intenso quindi che si esprime nella ciambella che ricorda la corona di Gesù e nel significato misterioso e profondo il suo calvario.

 Smorfia gastronomica – il casatiello 5

 di Patrizia Taglialatela

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