Di carne si muore ma istituzioni e media insabbiano

Di carne si muore ma le istituzioni e i media insabbiano la verità. Prevalgono gli interessi delle lobby sul diritto dei cittadini di sapere. Collegamenti fra allevamenti di bestiame intensivi e coronavirus.

La carne fa male, è scientificamente, clinicamente dimostrato. Mangiare carne (cadaveri) provoca cancri, malattie vascolai, ipertensione, obesità, virulenze come l’attuale Covid e ogni sorta di malessere. Lo affermano da decenni scienziati di tutto il mondo, eppure le istituzioni continuano a nascondere la realtà facendo mancata o scorretta informazione con la complicità di cosiddetti nutrizionisti.

“E’ profondamente ingiusto nascondere la verità soprattutto su un tema principale come la salute, ai cittadini è stato tolto l’inalienabile diritto alla corretta e libera informazione, senza omissioni o censure.

Come sempre gli interessi delle lobby, nella fattispecie rappresentate dalle industrie della carne, prevalgono sul diritto del popolo di sapere” dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – “Non mi meraviglio se a dirigere l’ Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione era il prof. Cannella (ordinario di Scienza dell’alimentazione nella facoltà di Medicina dell’Università La Sapienza, dirigente della Scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione e del Centro interuniversitario internazionale di studi sulle culture alimentari mediterranee nonché membro del Consiglio Superiore di Sanità) elogiava le doti salutistiche della carne criticando addirittura l’alimentazione vegetariana che i cui praticanti avrebbero dovuti fare i salti mortali per combinare gli alimenti. Ironia della sorte il salto mortale lo ha fatto lui, Cannella è morto all’età di soli 67 anni per tumore all’intestino.”

Malattie vascolari, cancri, ipertensione, diabete ed obesità i reali danni derivanti dall’assunzione alimentare di carne, il Prof. Umberto Veronesi direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia lo dichiara da anni: “Attenti all’alimentazione innesca i tumori più del fumo, la prevenzione riduce i decessi più della medicina e comincia a tavola. I dati sul cancro al colon dimostrano che è quasi inesistente nei paesi a dieta priva di carne.

Mangiare carne fa male, è cancerogena.” L’oncologo ha spiegato che ad innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari; seguono il tabacco (30%), le infezioni virali (10%), i fattori riproduttivi (7%), l’attività lavorativa e l’inquinamento (4%).

Dallo studio “meat intake and mortality” pubblicato nel 2009 negli Stati Uniti sul bimestrale “ Archives of internal medicine” le conclusioni sono state che consumare carne lavorata, comunque di provenienza industriale, eleva il rischio di morte per tumore e malattie cardiache.

La Food and Drug Administration americana conferma: “chi consuma più di 80 grammi quotidiani di carne alza di 8 volte il rischio di tumori allo stomaco ed all’intestino, oltre che alla prostata per gli uomini ed al seno per le donne”. Il World Cancer Research Fund (WCRF) e l’ American Institute for Cancer Research sottolineano come vi sia una chiara evidenza che le carni rosse e le carni lavorate siano causa di cancro al colon ponendo come obiettivo per la salute pubblica un consumo medio di 300 gr. a settimana (43 gr. al giorno) , e di evitare in modo assoluto carni processate, come pancetta, prosciutto, salame, salsicce, carne in scatola, ecc.

Lo studio effettuato dalla Oxford University – Unità cardiologica della Cornell University (ottobre 2010):”diminuendo il consumo di carne si eviterebbero, soltanto in Inghilterra, 31 mila morti per malattie cardovascolari, 9 mila per cancro e 5 mila per ictus ed il servizio sanitario (inglese ndr) risparmierebbe almeno 1,3 miliardi di euro; con l’eliminazione totale del consumo di carne le cifre aumenterebbero ancora di più“ . Il cittadino britannico medio consuma 125 kg di carne l’anno, l’italiano medio intorno ai 92 kg l’anno. La ricerca della Oxford University ha calcolato quello che avverrebbe diminuendo il consumo a 11 kg l’anno ( 31 gr. giornalieri): si eviterebbero 45.361 morti.

Salvatore Cuozzo Ciaravolo

 

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