Terra santa. Papa Francesco, Palestina e Israele due popoli uguali diritti

 

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Papa Bergoglio offre la sua casa in Vaticano al presidente palesinese Abu Mazen e al premier israeliano Shimon Peres per un incontro di preghiera e di pace. Entambi i leader hanno accettato l’invito

Nel corso del viaggio in Medio Oriente Papa Bergoglio ha condannato nettamente l’Olocausto e l’antisemitismo. “Mai più crimini come la tragedia della Shoah con sei milioni di vittime ebree”. Sterminio avvenuto nella Seconda Guerra Mondiale, generato dal “capriccio” di due individui della peggiore criminale come il nazista Hitler e il fascista Mussolini. Entrambi responsabili di trentadue milioni di morti innocenti.

Il Papa ha condannato poi l’attentato antisemita del 24 maggio a Bruxelles con quattro morti e lo spregevole negazionismo sulla Shoah. Ha poi aggiunto: ”Tragedie come la Shoah sono il simbolo di dove può arrivare la malvagità di certi uomini fomentati da ideologie false noncuranti della dignità fondamentale della persona qualunque sia il popolo cui appartiene e la religione in cui crede”. Prego Dio – ha aggiunto il Papa – che non accadano mai più simili crimini. Memori di siffatte atrocità il pontefice parla di un’educazione in cui l’esclusione e lo scontro lascino posto all’inclusione e all’incontro e dove non ci sia posto per l’antisemitismo in qualunque forma e per ogni espressione di ostilità, discriminazione e intolleranza verso persone e popoli. Il Pontefice ha posto, altresì, l’accento sui ventennali buoni rappori della Santa Sede con lo stato di Israele testimoniati da importanti accordi ratificati e ribadito al presidente Peres e al premier Netanyahu la posizione del Vaticano per la soluzione del conflitto israeliano palestinese con la “soluzione dei due Stati”. Ha infine ricodato Gerusalmme città di valore universale ossia “città della pace” e invitato i due uomini di stato a pregare insieme Dio il dono della pace.

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